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Dolce amico

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Sono solo
Come te
Dolce amico,
In qualche modo;
Me ne sto
In piedi
Fronte questa
Finestra ,
Fuori vedo tristezza
e rancore
Aggrappati
A delle marionette
Prossime a frantumarsi;
Dovrei sollevarmi,
Sollevami
Se puoi;
Non trovo più
Una parola che
Possa descrivere
Questo gelo permanente,
E' un vivere,
Fluido come
Acqua torbida
Oh già..
Sta finendo tutto
Nel cestino dell’immondizia
Resti di cibo
Resti di me e di te
Lacrime asciugate
Dal tempo
Abiti ormai consumati
Libri dalle parole
Dimenticate,
Sollevami
Sollevami;
Butto giù qualche cosa
Che possa dar respiro,
Un risibile sollievo
All’anima
Fissa davanti
Ad uno specchio
Sporco
Dentro una casa
Vuota;
Non puoi uccidere
Ciò che non
Può morire;
La solitudine
È fantastica
Se riesci a raccontarla
Con parole
Da romanzo,
Sollevami
Sollevami
Sollevami.
Riesci a vedermi?
Potrei cantare
Se solo avessi voce
Potrei danzare
Se solo
Le gambe
Non fossero intorpidite
Sollevami
Sollevami
Sollevami;
Ho la chiave
Per uscire da questa
Prigione buia
Ma ci vuole
Coraggio
Per correre il rischio
Di utilizzarla.
È un continuo imbrogliare
L’un l’atro
E
i più cinici
Riescono ad imbrogliare
Perfino se stessi
Costruendosi
Un personaggio
Da mostrare
La fuori;
Guardiamo lontano
Ma a mala pena
Riusciamo
A sopravvivere
Su questo lembo di
Spazio
E quando
l’ultimo rintocco
Suonerà
Chi sarà davvero
Fortunato,
Dolce amico,
Se ne andrà
Senza guardarsi
Indietro.

 Cristiana Fischer - 05/01/2014 14:04:00 [ leggi altri commenti di Cristiana Fischer » ]

per conto mio ti sollevo, e magari siamo in tanti (ma se non ingravisci il lamento è più facile per tutti)

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