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al testo di J.J. Tompson
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Sono solo
Come te Dolce amico, In qualche modo; Me ne sto In piedi Fronte questa Finestra , Fuori vedo tristezza e rancore Aggrappati A delle marionette Prossime a frantumarsi; Dovrei sollevarmi, Sollevami Se puoi; Non trovo più Una parola che Possa descrivere Questo gelo permanente, E' un vivere, Fluido come Acqua torbida Oh già.. Sta finendo tutto Nel cestino dell’immondizia Resti di cibo Resti di me e di te Lacrime asciugate Dal tempo Abiti ormai consumati Libri dalle parole Dimenticate, Sollevami Sollevami; Butto giù qualche cosa Che possa dar respiro, Un risibile sollievo All’anima Fissa davanti Ad uno specchio Sporco Dentro una casa Vuota; Non puoi uccidere Ciò che non Può morire; La solitudine È fantastica Se riesci a raccontarla Con parole Da romanzo, Sollevami Sollevami Sollevami. Riesci a vedermi? Potrei cantare Se solo avessi voce Potrei danzare Se solo Le gambe Non fossero intorpidite Sollevami Sollevami Sollevami; Ho la chiave Per uscire da questa Prigione buia Ma ci vuole Coraggio Per correre il rischio Di utilizzarla. È un continuo imbrogliare L’un l’atro E i più cinici Riescono ad imbrogliare Perfino se stessi Costruendosi Un personaggio Da mostrare La fuori; Guardiamo lontano Ma a mala pena Riusciamo A sopravvivere Su questo lembo di Spazio E quando l’ultimo rintocco Suonerà Chi sarà davvero Fortunato, Dolce amico, Se ne andrà Senza guardarsi Indietro. |
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